ULAN BATOR (Mongolia) – Un uomo visibilmente sconvolto e molto provato fisicamente è stato trovato dalla polizia locale mentre vagava alla periferia sud della città. Soccorso e condotto in ospedale ha dichiarato di essere Alfio Scarpinata, il tifoso viola disperso durante un’escursione sui Monti Altaj nel lontano agosto del 2007. Lo Scarpinata era stato dato per morto nel 2011 quando una spedizione scientifica cinese aveva rinvenuto alcuni resti umani alle pendici della grande catena montuosa.
“Una caduta mi separò dai miei compagni e scendendo a valle persi l’orientamento. Ho vagato sette anni alla ricerca di un insediamento abitato”. Queste le prime parole del fortunato tifoso con indosso ancora la maglia n.83 di Reginaldo con la quale era stato visto l’ultima volta. “Sceso a valle finii nel deserto del Gobi, una creatura mitologica che nessuno aveva mai visto” continua il racconto del redivivo Scarpinata “tentai di seguire la ‘via della seta’ ma incontrai un venditore di tappeti, Khorv Hi Noh si chiamava, che mi consigliò invece di percorrere la ‘via della lana’. A quel punto persi completamente l’orientamento ed iniziai a vagare nel deserto fino a quando… lo incontrai…”.
La voce del superstite si rompe dall’emozione ed il suo volto sbianca al ricordo dell’accaduto: “Ce l’ho sempre davanti agli occhi. Spuntò da dietro ad una roccia all’improvviso e balzò minaccioso correndo verso di me, subito compresi che si trattava del terribile Gobi. Un mostro di una bruttezza mai vista, alto e sgraziato, con un naso molto pronunciato e quell’andatura un po’ gobba che lo rendeva terribilmente sinistro. Avanzò verso di me sbraitando ed emettendo un suono simile ad un latrato. Feci appena in tempo a scattare una foto e poi caddi a terra. Il Gobi mi saltò addosso ed iniziò a sbavarmi sul viso, temetti di essere spacciato. Fortunatamente mi ricordai di un antichissimo manoscritto che avevo letto a Zuunmod nel quale si diceva che l’unico modo per scampare al Gobi è morderlo su una spalla, e così feci. La creatura fuggì urlando ed in pochi istanti scomparve nel deserto. Ero salvo!”
Questo l’eccezionale scatto che testimonia la reale esistenza di una creatura che tutti credevano mitologica. Come raccontato negli antichi testi la bestia esce a caccia al calar del sole, spaventando le prede con la sconcertante bruttezza e gli inarticolati suoni provenienti dalle immonde fauci. Un essere abominevole che, fin dalgli albori dei tempi è stato nominato Gobi, combinazione degli antichi vocaboli mongoli Goh (creatura mostruosa, deformemente gobba) e Bhi (unione del bianco con il nero, simbolo delle diaboliche forze del male).
Alfio Scarpinata sarà trattenuto ancora qualche giorno nel locale ospedale, per completare le cure del caso, prima di essere trasferito a Firenze dove potrà finalmente riabbracciare la sua famiglia. Un’avventura incredibile quella occorsa al 42enne toscano, fortunatamente, seppur dopo anni di patimenti, conclusasi nel migliore dei modi.
NOTA: RuttoSport è un periodico satirico, pertanto le notizie riportate sono frutto della fantasia degli autori e vanno considerate esclusivamente una lettura ricreativa. RuttoSport non è una testata giornalistica e non aspira a diventarlo. Forza Viola e sempre Juve merda!
La Redazione
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