L’esperto risponde : “Il problema sono le maglie”

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Molte le polemiche che fanno da scia all’avventura azzurra in terra sudamericana. Non si è certo partiti con grandi ambizioni, ma forse la vittoria con l’Inghilterra aveva regalato un quadro più roseo del reale un po’ a tutti. Poi la gara contro il Costa Rica che ha riportato tutti sulla terra e infine l’eliminazione con l’Uruguay che ha riportato tutti a casa.

Il mea culpa c’è stato da parte di molti ma non di tutti, non importa. Quello che davvero ci lascia perplessi è il trattamento di “persecuzione arbitrale” riservato alla nazionale azzurra di cui un po’ tutti si lamentano ed è per questo motivo che abbiamo ospitato in redazione il prof. Giovanni Maria Trovalacausa, docente di scienza dell’occulto all’università dei Benpensanti di Torino.

RS: “Professore ben trovato e grazie di aver accettato il nostro invito”.

GT: “Grazie a voi”

RS: “Una gran parte del paese è rimasta davvero allibita di fronte ad alcune decisioni arbitrali durante gli incontri della nazionale azzurra; l’espulsione di Marchisio e la mancata espulsione di Suarez giusto per citare gli ultimi. Può esserci l’ombra di un complotto o si tratta solo di casualità ?”

GT: “Vede, esulando dal contesto mondiale, valutando il fenomeno nella sua complessità, la scienza ci può giungere in soccorso. L’arbitro è chiamato a prendere decisioni in una frazione di secondo ed è quindi complesso capire cosa accada in quei pochi istanti in cui la decisione viene maturata, presa ed eseguita. Certo non saremmo noi da qui a poter risolvere un mistero che il calcio porta con se da molto tempo ed è destinato a portarsi nella tomba però possiamo fare delle valutazioni che partono da dati statistici oggettivi. La statistica ci dice ad esempio che in Italia, su 100 episodi dubbi la cui valutazione ha fatto discutere, 94 vedevano coinvolta una squadra con la maglia a righe. Di questi 94 ben 92 vedevano la stessa squadra avvantaggiata. Di questi 92, e qui viene il dato interessante, ben 92 avevano tra le righe il colore nero e 85 anche il bianco. Detto questo, io non parlerei di malafede o condizionamento psicologico, quanto di “Testoapijarperculing”, fenomeno interessante e sempre più diffuso. L’arbitro in quel micro istante decide meglio e più volentieri se non vede colori di mezzo; le righe sono un elemento che agevola il processo mentale. Tornando all’Italia e al mondiale, credo che il vero problema, siano le maglie, colorate e in tinta unita”.






NOTA: RuttoSport è un periodico satirico, pertanto le notizie riportate sono frutto della fantasia degli autori e vanno considerate esclusivamente una lettura ricreativa. RuttoSport non è una testata giornalistica e non aspira a diventarlo. Forza Viola e sempre Juve merda!
La Redazione

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