ROMA – Dopo quanto accaduto sabato sera in occasione della finale di Coppa Italia disputata tra Fiorentina e Napoli, siamo stati raggiunti quest’oggi in redazione da un tifoso presente allo stadio che ci ha chiesto di pubblicare anonimamente la sua testimonianza. Ovviamente per questioni di privacy useremo uno pseudonimo: Vero Tifoso.
“Sono andato a Roma con la famiglia: mio figlio di 15 anni e mia moglie. Abbiamo tutti il cuore viola e volevamo essere presenti accanto alla squadra dal primo all’ultimo minuto in questa partita fondamentale. I biglietti di Curva acquistati da tempo ed il sogno di tornare a Firenze con la Coppa. Siamo arrivati in auto la mattina presto ed abbiamo visitato Roma per poi recarci allo stadio verso le 19.30. Un fiume di tifosi viola ci ha condotti festanti all’ingresso e poi dentro, nel cuore dell’Olimpico. Arrivano le bandierine, a noi ci toccano bianche, a destra viola ed a sinistra rosse. C’è in programma una grande coreografia, già pagata da tutti noi in occasione della sfida europea contro i gobbi (circa 9.000 euro n.d.r.). Siamo pronti, Siamo carichi a mille, ed i giocatori che escono a riscaldarsi lo sentono. Siamo fieri di essere qui, accanto alla Fiorentina!”
Comincia così il racconto del Vero Tifoso, una festa di calcio per quasi 30.000 tifosi fiorentini. Improvvisamente però qualcosa turba l’allegria e la gioia che tingeva di viola la nostra metà di stadio.
“Sono cominciate a cirolare voci di un tifoso napoletano ucciso in un agguato. Grande lo stupore perchè nessuno si era accorto di niente. Serpeggia il dubbio ed in molti ci chiediamo se siamo stati noi Viola. Difficile da credere… ed infatti subito il passaparola completa la notizia. E’ stato un gruppo di tifosi romanisti a tendere l’agguato ai napoletani. Comincia ad esserci la preoccupazione che la partita possa non essere giocata, magari rimandata a mercoledì, data alternativa già programmata per la finale. Pensiamo che abbiamo risparmiato molto per poterci concedere il lusso dei biglietti e del costo del viaggio e che mia moglie ha preso un giorno di ferie perchè lavora anche di sabato. Se la partita fosse rimandata probabilmente non potremo tornare a vederla. Il ragionamento è forse un pò egoistico ma in fin dei conti noi Viola non c’entriamo nulla con il casino successo.”
Questa è la situazione dei tifosi, sospesi in un clima surreale per circa 45 minuti, senza sapere cosa fosse realmente accaduto, senza sapere se la partita si sarebbe giocata o meno, senza sapere cosa ne sarebbe stato di loro in caso di annullamento della stassa. Poi qualcosa sembra smuoversi.
“Abbiamo visto i tifosi napoletani lanciare bombe carta sui Vigili del Fuoco, cosa da pazzi! Poi i nostri capicurva Gigi i’ Bonaccione, Ciccio i’ Bischeraccio e Pippo i’ Baciapile, ragazzi laureati e con stimate posizioni sociali, sono stati prelevati dalla Digos e portati ad un incontro segreto con gli omologhi partenopei Jimmy ‘o Fetuso, Salvo ‘o Sfaccimm e Tano ‘o Figl ‘e ‘ndrocchia, tutti legati ad ambienti camorristi. Cosa si siano detti non si sa, so solo che li ho visti tornare con una valigetta piena di milioni, tutti zitti zitti, insieme a 4 o 5 napoletani. ‘Da ora comandano loro’, ci hanno detto. Da quel momento ci hanno impedito di cantare.”
Come riportato da tutti i giornali, Jimmy ‘o Fetuso ha deciso che la partita si sarebbe giocata solo se anche la “Fiesole” fosse stata solidale con i partenopei, evitando di fare cori e coreografie. Per garantirsi questo appoggio, sembra quindi che i napoletani si siano letteralmente comprati la curva viola. Ma continuiamo con la testimonianza del Vero Tifoso.
“Le squadre sono finalmente scese in campo e noi abbiamo iniziato a cantare. Subito sono arrivati un paio di ceffi che mi hanno assestato un cazzotto ed hanno spintonato mia moglie facendola cadere. Anche mio figlio è stato preso per la maglia e strattonato. ‘Qui non si canta! Ci siamo spiegati o ve lo dobbiamo ripetere?’. Tanti altri si sono trovati nelle nostre condizioni, minacciati dai nostri stessi capicurva. Si è acceso più di un parapiglia, sono volate parole grosse e parecchi cazzotti. Alla fine abbiamo dovuto cedere. In mano ai camorristi, senza coreografia, senza cori e sotto di due gol. Una vera festa di sport!”
Viene quindi descritta una vera e propria spaccatura interna alla Curva, con tanti sostenitori, come il nostro Vero Tifoso, che volevano incitare la squadra nella partita più importante dell’anno, ai quali è stato impedito, anche fisicamente, di poter manifestare il loro appoggio. Nonostante ciò, il Vero Tifoso non si perde d’animo e continua…
“Ci siamo tutti spostati dove il controllo dei ‘capi’ non era così forte e potevamo finalmente cantare a squarciagola. Abbiamo cercato di isolare quei delinquenti e di riformare una mini-curva nella parte alta. E’ arrivato il gol di Vargas e le speranze di pareggio. Nel secondo tempo, con in Napoli schiacciato nella propria metà campo, senza toccare più palla per tutta la ripresa, ci abbiamo creduto fino alla fine. Abbiamo festeggiato il ritorno di Pepito. Abbiamo anche offeso i napoletani, si, lo ammetto. Ma non è bastato. Alla fine la Coppa l’hanno vinta loro.”
Il racconto prosegue con i festeggiamenti dei tifosi partenopei che hanno invaso il campo dell’Olimpico.
“Sono venuti quasi fin sotto i vetri della Curva per festeggiare con i loro compari. ‘Venite anche voi a festeggiare’ urlavano ai “nostri”. Ma i capicurva non hanno avuto il coraggio di quell’ultimo affronto. ‘Non possiamo, si capirebbe che siamo dei vostri’ hanno risposto a malincuore. E qui ho avuto la conferma, l’abbiamo avuta tutti, che la “Fiesole”, seppur in trasferta, è morta davvero. Per un momento mi hanno fatto vergognare di essere un tifoso viola. Di essere accomunato a loro, di stare nella stessa Curva. Ho deciso che, a malincuore, mai più andrò nella mia amata Curva Fiesole finchè sarà in mano a certa gente. La passione Viola, quella nessuno me la potrà mai togliere. Mai! Ma lo schifo che ho provato sabato, sarà per me indelebile. Vedere poi De Laurentiis che consegna la Coppa ai camorristi ha aggiunto disgusto al disgusto. Ma ci pensate a cosa sarebbe potuto succedere se avessimo vinto noi?”
Su questo interrogativo del quale preferiamo non conoscere la risposta, si chiude la drammatica testimonianza del Vero Tifoso. Dichiarazioni pesanti delle quali non conosciamo la veridicità ma alle quali abbiamo dato lo spazio che meritano rappresentando il pensiero di una buona fetta di sostenitori.
Una giornata di festa funestata da persone poco raccomandabili provenienti da Napoli e dalla Capitale. Persone che invece di affollare le già popolose carceri italiane sono libere di scorrazzare per l’Italia autorizzate a seminare violenza e paura tra la gente per bene. In un sol coro, intonato da migliaia di cuori viola, è racchiusa tutta la verità sulla serata di sabato: “Siete voi, siete voi, la vergogna dell’Italia siete voi.”
NOTA: RuttoSport è un periodico satirico, pertanto le notizie riportate sono frutto della fantasia degli autori e vanno considerate esclusivamente una lettura ricreativa. RuttoSport non è una testata giornalistica e non aspira a diventarlo. Forza Viola e sempre Juve merda!
La Redazione
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