Torna a parlare il professor Bene Comuni e lo fa in risposta ad un nostro quesito relativo alle dinamiche relazionali che sembrano essere argomento cardine delle vicende viola di questi tempi. Dalle discusse norme comportamentali in conferenza stampa, alle parole mai pesate di alcuni dirigenti e alla poca reattività in momenti importanti come quello delle dimissioni di Prandelli: “Non vi è una regola, sarebbe troppo facile. Nessun manuale spiega cosa dire e quando dirlo, per cui non è corretto giudicare gli altri e non voglio farlo. La cosa evidente è che una società calcistica di serie A (professionistica ovviamente) non ti aspetti che resti spiazzata dalle dimissioni di un proprio lavoratore. Prandelli non si è sfilato all’improvviso ma anche se fosse, una società deve avere la prontezza di sapere come agire e cosa raccontare. Nel bene e nel male deve dimostrare a tutti gli altri che è padrona della situazione e che in alcun modo quel avvenimento peggiorerà la situazione. Nell’era dei media, non è plausibile questo silenzio che alimenta voci e trasmette la sensazione di impreparazione. Il silenzio è una giusta cosa, quando ciò che hai da dire non è migliore; ma se non hai nulla di migliore del silenzio da dire, hai un problema.”
NOTA: RuttoSport è un periodico satirico, pertanto le notizie riportate sono frutto della fantasia degli autori e vanno considerate esclusivamente una lettura ricreativa. RuttoSport non è una testata giornalistica e non aspira a diventarlo. Forza Viola e sempre Juve merda!
La Redazione
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