Stadio Franchi, ecco com’è stato possibile utilizzare i fondi del Recovery Plan

Sono giorni carichi di novità e di speranze riguardo al famigerato restyling del Franchi, utilizzando i fondi messi a disposizione dall’Unione Europea. Saranno probabilmente un centinaio i milioni di euro destinati a fondo perduto per la grande operazione orchestrata dal Comune di Firenze.

Ma come si sono mosse le istituzioni per riuscire ad utilizzare i fondi del Recovery Plan destinati alla cultura? Lo spiega la Dott.ssa Gemma Strata, sostituta vicesottosegretaria aggiunta presso il dicastero: “Per prima cosa è stato necessario modificare la terminologia utilizzata in sede di presentazione del progetto. Vietato parlare di restyling, meglio definirlo restauro. Secondariamente sono stati sollevati alcuni dubbi riguardo la costruzione dell’ampia galleria commerciale, non propriamente definibile come culturale. A correre in soccorso della causa viola è stato il primo cittadino, proponendo l’installazione di una libreria che risolverebbe ogni problema burocratico”.

Occorre far notare che, dal fascicolo preliminare presentato al Ministero, risulta ancora in corso di valutazione se si tratterà di un punto vendita librario oppure di una scaffalatura a muro installata sotto le tribune. Nel secondo caso sembra probabile una partnership con Ikea, che dovrebbe fornire anche uno stock di pregiati volumi posticci per il completamento dell’opera.






NOTA: RuttoSport è un periodico satirico, pertanto le notizie riportate sono frutto della fantasia degli autori e vanno considerate esclusivamente una lettura ricreativa. RuttoSport non è una testata giornalistica e non aspira a diventarlo. Forza Viola e sempre Juve merda!
La Redazione

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