Pier Luigi Nervi è stato un ingegnere di origini liguri, specializzato nell’edilizia civile. Fu socio dell’Accademia nazionale delle scienze e autore di molte grandi opere. Collaborò con architetti di fama internazionale, tra cui Le Corbusier e Louis Kahnil e il primo lavoro a destare interesse a livello internazionale fu lo stadio “Berta” di Firenze Campo di Marte (successivamente noto come Stadio Artemio Franchi) con le particolari scale elicoidali e la famosa Torre Maratona. Il concorso per l’opera si svolse nel 1930 e il suo progetto fu giudicato il migliore per la raffinatezza strutturale, per l’impatto delle strutture totalmente a vista e per l’attenzione al contenimento dei costi di costruzione.
Particolarità dello stadio Franchi, è la sua inconsueta forma a D che da sempre si riconduce ad un omaggio al duce vista la sua realizzazione in pieno ventennio fascista. A destare scalpore però è stato il ritrovamento di alcune memorie del famoso ingegnerie e accademico italiano rimaste nascoste fino ad ora e venute alla luce al momento della vendita di un’immobile da parte degli eredi. Un libretto rivestito in pelle rossa contenente le “confessioni” di un uomo tormentato.
Da sempre creduto vicino al regime nelle idee politiche, si riscopre un uomo diverso attraverso queste letture che spaziano su vari argomenti e attraversano 40 anni di vita dell’autore. Di rilievo interessante la parte che parla proprio dello stadio e della sua originale forma a D. “Ho presentato il progetto perché costretto. Non volevo lavorare per loro. L’ho fatto scarno, con materiali economici e ampio in modo da non rendere chiara la visione dell’evento. L’ho pensato scoperto perché chiunque si bagnasse e maledisse il committente. Tutto pensavo fuorché di vincere il bando. A quel punto nella realizzazione fui costretto ma ero in protesta. Avevo un’area molto vasta e vuota e allora decisi per un gesto estremo realizzando lo stadio nell’inconsueta forma di D; volevo scrivere “diahane” in tutto campo di marte. Il mio piano era di cominciare dallo stadio e poi realizzare altri edifici con varie forme per ottenere il mio scopo ma alla cerimonia di inaugurazione del Berta, fui avvicinato da alcuni individui in abito scuro che si complimentarono con me per questo elegante ed imponente omaggio al Duce. Mi mancò il coraggio di contraddirli”
NOTA: RuttoSport è un periodico satirico, pertanto le notizie riportate sono frutto della fantasia degli autori e vanno considerate esclusivamente una lettura ricreativa. RuttoSport non è una testata giornalistica e non aspira a diventarlo. Forza Viola e sempre Juve merda!
La Redazione
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