Sembrava fatta già nella serata di ieri, ma la trattativa che dovrebbe portare Nikola Kalinic in Cina ha subìto un brusco rallentamento. I cinesi erano arrivati a coprire l’intera clausola rescissioria, con viva soddisfazione dei Della Valle, ma al momento di siglare il contratto – scritto in cinese mandarino – i dirigenti si sono accorti che le cifre riportate erano espresse nella moneta locale, lo yuan cinese. Il presidente esecutivo Mario Cognigni, calcolatrice alla mano, ha potuto constatare come al cambio attuale (1 CNY = 7,33 € circa, ndr) 50 milioni di CNY corrispondano a poco più di 6,8 milioni di euro, imponendo un secco stop al negoziato. In queste ore l’offerta è in corso di valutazione ma, considerato che comunque la Fiorentina potrebbe realizzare una plusvalenza di circa 1,8 milioni di euro, la società sembra intenzionata ad accettare la proposta cinese. In giornata sono attese significative evuluzioni nella trattativa.
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La Redazione
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