“Nonno, mi racconti una storia? Ho paura del buio e non riesco ad addormentarmi…”
“Certamente. C’era una volta, in un mondo e in un tempo molto lontani, un’isola molto speciale; l’isola di Florentia. Si trattava di un luogo meraviglioso nel mar Tirreno, a poche miglia dalle coste italiane dell’Emilia Romagna. La storia che sto per raccontarti parla di un evento straordinario, di magia, di forza e di alchimia, di un gruppo di persone cieche che un giorno iniziò a vedere e di molto altro.
Era un caldo giorno di inizio autunno e i preparativi volgevano al termine in un clima di tensione e preoccupazione. Pochi giorni dopo avrebbe avuto luogo il più grande ritrovo di persone provenienti da tutto il mondo e nell’isola si fremeva per l’emozione. D’altronde non era facile fare tutto ciò su un’isola. Fortunatamente le regioni vicine misero a disposizione l’utilizzo delle loro coste per un servizio di trasporto veloce verso Florentia. Dissuasi alcuni visionari che intendevano realizzare un ponte sullo stretto di Roncobilaccio, si optò per alcuni più realistici traghetti che in un perfetto “andirivieni” continuo avrebbero garantito un regolare afflusso e deflusso. Queste persone sarebbero state radunate al parco delle Cascine per essere poi sottoposte al più grande esperimento di guarigione di massa mai tentato prima. Nonostante la Questura parli di circa 200 partecipanti, in realtà quella mattina giunsero alle Cascine circa 170.000 donne (tutte col marito), 200.000 uomini (di cui 30.000 rilassati), 100.000 bambini, 3.000 cani, 2 vigilesse, 1 assessore. Tutte persone apparentemente felici che nascondevano un handicap e che giunsero lì nella speranza di poter guarire.
Si trattava di un percorso di fede ideato sulla scia dei più famosi pellegrinaggi medievali e che, come tali, univa il tragitto materiale ad un percorso interiore fatto di sofferenza e consapevolezza per andare da un punto A (Stato di insofferenza) ad un punto B (Stato di sollievo). Nonostante gli organizzatori si fossero prodigati nel dire di non portare nulla,i pellegrini giunsero alle Cascine portando con se offerte di ogni tipo; si racconta addirittura che qualcuno di loro abbia recato in dono dei soldi. Alle 3 del pomeriggio il piazzale era gremito e il latente brusio, fatto di confidenze, speranze ed epici racconti della traversata, venne di colpo interrotto dall’arrivo dello Sciamano, Ivan il Terribile che ammutolì la folla con la sua sola presenza.
“Sono qui per dirvi di stare tranquilli, questo breve pellegrinaggio vi guarirà dalla vostra cecità” tuonò lo Sciamano che proseguì “Questo percorso ha delle difficoltà, lo farete bendati, di corsa, con l’aiuto di un compagno del quale sarete costretti a fidarvi. Non abbiate paura e se ne avrete, basterà stringere la mano di chi vi accompagna e lui vi tranquillizzerà. Il percorso è lineare e giunti al punto più lontano, scambierete la benda col vostro compagno e sarete voi a guidarlo per il rientro”
La folla rimase attonita e perplessa alle parole dello Sciamano e quindi un organizzatore si preoccupò di tranquillizzarla: “Signori, stati tranquilli, non ci sono pericoli. L’importante è che abbiate pagato tutti prima”.
Alle 15:30 in punto la corsa ebbe inizio e la folla partì.
Alle 15:31 un pensionato di Biella dopo aver litigato con la moglie su come andasse messa la benda, fu ritrovato bendato e in lacrime che vagava da solo in direzione opposta
Alle 15:37 un nugolo di organizzatori era già in viaggio con tutto l’incasso.
Alle 15:42 un gruppo di pellegrini di Treviso fu ritrovato in San Frediano e prontamente soccorso.
Alle 15:47 una signora di Pontedera cadde in Arno e, non sapendo nuotare, chiese prontamente aiuto al marito
Alle 15:58 i primi pellegrini erano già di ritorno
Alle 16:12 il marito della signora di Pontedera diede l’allarme ma non ci fu più niente da fare
Alle17:00 Il pellegrinaggio fu dichiarato concluso
In quella piazza gremita di superstiti sudati e dall’odore intraprendente, vi erano molti sorrisi di sollievo e lo Sciamano prese la parola e si rivolse loro:
“Se qualcuno di voi ha perso un rotolo di fogli da 100€ tenuti insieme da un elastico, vada dagli organizzatori. E’ stato ritrovato l’elastico” poi proseguì “Avete provato cosa voglia dire essere al buio e dover comunque vivere, muoversi, “fare”. Vi è servito l’aiuto di qualcuno di cui vi siete dovuti fidare. Avete avuto paura ma non avete avuto scelta. Poi avete guidato con bravura una persona “al buio” che si fidava di voi, sapendo ormai di cosa avesse bisogno. Tutto è possibile, anche per chi come me non ha mai “scelta”. Non abbiate paura del buio”
Da quel giorno, ogni anno milioni di persone si ritrovano agli albori dell’autunno sull’isola di Florentia per questa meravigliosa esperienza sensoriale, di vita.
Grazie Ivan
NOTA: RuttoSport è un periodico satirico, pertanto le notizie riportate sono frutto della fantasia degli autori e vanno considerate esclusivamente una lettura ricreativa. RuttoSport non è una testata giornalistica e non aspira a diventarlo. Forza Viola e sempre Juve merda!
La Redazione
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