Era una domenica di fine settembre e per esattezza il 27 dell’anno 2015, sesta giornata del campionato 2015/2016 vinto poi dal Sassuolo.
Ma veniamo ai fatti. L’國際米蘭 (all’epoca ancora Inter) era forse la squadra più forte del mondo e aveva iniziato quel campionato vincendo in modo netto le prime 5 partite. Aveva liquidato nell’ordine : Atalanta, Carpi, Milan, Chievo, Verona non limitandosi a vincere ma umiliando gli avversari battendoli proprio sul finale quando ormai si credevano salvi. Discorso differente invece per la piccola e umile Fiorentina che non senza fatica si era sbarazzata di avversari minori e che si era anche arresa al grande Torino.
Quella domenica, l’ 國際米蘭 capolista a punteggio pieno si apprestava ad assaporare la sesta vittoria di fila contro l’ennesimo agnello sacrificale. Mister Mancini fu lapidario: “Non dobbiamo correre il rischio di sottovalutare l’impegno, la Fiorentina nasconde delle insidie” frasi fatte che spesso si dicono mentre si pensa “Giochiamo tranquilli che li asfaltiamo”.
Quell’anno la Fiorentina (ancora di proprietà della famiglia Della Valle) si era resa protagonista di una vera e propria rivoluzione, cambiando molti giocatori e dando spazio ai più giovani; un po’ come si fa quando giochi nel primo turno di Coppa Italia.
Mister Paulo Sousa, dopo aver attentamente visto e rivisto le prime 5 partite dei suoi avversari, si consultò con il suo secondo e lapidario esclamò : “Un c’ho capito una sega”, dimostrando la sua grande conoscenza della lingua toscana e proseguì : “Se Mancini ha cercato di confondermi le idee, ora gliele confondiamo anche noi. Se si deve giocare accazzo, che accazzo sia.”
Mise in panchina i più forti, tra cui Rossi, Mati Fernandez, Suarez, Babacar, Bernardeschi e un po’ a sorpresa Tomovic e schierò un inusuale 4-2-1-2-1 variabile di movimento random con unica punta Kalinic, all’epoca ancora poco conosciuto.
Mancini preparò il match con uno schema bizzarro alimentato da qualche litro di alcol: “Ragazzi, datela a Jovetic”.
Purtroppo per lui quando il montenegrino vide Roncaglia scendere dal pullman si stirò, così per educazione. Questo creò perplessità nella squadra nerazzurra che fin da subito mostrò un certo disagio tattico. Quando le squadre si disposero sul terreno di gioco, Sousa rivolgendosi alla panchina disse:
“Medel al centro della difesa!?!? Questo è troppo! E’ un affronto!”
Non furono da meno le perplessità sulla panchina meneghina : “Scusi mister, ma ora che non c’è Jovetic a chi la danno!?”
“Cerca di essere meno sarcastico Ranocchia, che prima di pensare a chi darla sarebbe opportuno prenderla” replicò Mancini.
La partita iniziò e in men che non si dica l’Inter sfoderò un possesso palla vertiginoso con pericolosissime verticalizzazioni e ed un fraseggio pregevole in area che portò subito ad un rigore.
“Mister, ma quella non è la nostra porta!?”
“Ranocchia, perché non giochi a morra cinese con Ljiajic invece di fare il simpatico?” Chiosò Mancini.
4° minuto, 1-0 gol di Ilicic su rigore
Da quel momento Sousa ordina di tenere palla fedele al motto “Finché ce l’abbiamo noi, loro non segnano”.
Gli obbedienti giocatori viola dunque tengono palla per 14 minuti, fino a quando il rivoluzionario Kalinic dopo un assist in bello stile del “compagno” Handanovic deposita il pallone in rete e consegnandolo di fatto all’Inter e mandando su tutte le furie Sousa.
18° minuto 2-0
La Fiorentina riprende il pallone e lo conserva per altri 5 minuti, fin quando uno sprovveduto quanto distratto Alonso lo serve per sbaglio ancora a Kalinic che, imitando alla perfezione la voce di Mario Gomez gli aveva detto “Dammela tanto la sbaglio!” Lo scaltro e anarchico Kalinic dunque prende il pallone e lo riconsegna all’Inter. “Aridài” bofonchia Sousa.
23° minuto 3-0
Solo 7 minuti dopo, Vecino serve Ilicic in profondità, ma ancora una volta arriva lesto il dissidente Kalinic che si impossessa del pallone e si fa fare fallo da Miranda; espulso.
31° minuto Inter in 10
“Mister, è vero che in 10 si gioca meglio?”
“Ranocchia mò m’hai rotto ‘r cazzo, scaldati che entri, almeno ti passa la voglia di ridere!”
La Fiorentina tiene il pallone anche nell’intervallo e lo conserva fino al 59° quando per una leggerezza regala agli avversari un calcio piazzato sugli sviluppi del quale Icardi segna.
60° minuto 3-1
“Maremma sudicia, ve l’avevo detto di tenere il pallone!” S’infuria Sousa
Dopo 16 minuti l’apoteosi, nel fraseggio la palla arriva a Ilicic che nel tentativo di non ridarla all’Inter serve involontariamente il bolscevico Kalinic che mosso a compassione la riconsegna ai nerazzurri.
76° minuto 4-1
“Faremo i conti” Si arrende Sousa.
NOTA: RuttoSport è un periodico satirico, pertanto le notizie riportate sono frutto della fantasia degli autori e vanno considerate esclusivamente una lettura ricreativa. RuttoSport non è una testata giornalistica e non aspira a diventarlo. Forza Viola e sempre Juve merda!
La Redazione
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