A.D. 3.231
“Nonno, mi racconti una favola sulla Fiorentina per addormentarmi?”
“Certo. Ti ho già raccontato diverse volte della Fiorentina, questa sera parliamo dell’estate del 2015. Si era appena concluso un campionato straordinario, la Fiorentina aveva portato a termine la stagione migliore degli ultimi anni arrivando quarta in campionato e in semifinale di Europa League; se non ricordo male quell’anno la Coppa Italia non si giocò. Nel mese di giugno si tenne una riunione tecnica nelle sale della lussuosa sede della Fiorentina alla quale parteciparono tutti i vertici gigliati preposti a prendere decisioni di mercato per definire le strategie per la stagione successiva. Concluso il vertice, il presidente Mario Cognigni (all’anagrafe Mc O’ Gnigni un italo -scozzese dal sangue ligure trasferitosi nelle Marche dove gli affitti costano meno) ripose la sua calcolatrice solare Philips (dono di Cresima) nel taschino e non esitò a contattare subito Montella informandolo dei programmi societari. Montella fece due conti al volo e buttò giù il telefono farfugliando un “Il signole non è in casa!!”
Come prima cosa fu incaricato il DS Daniele Pradé di cercare un nuovo allenatore e la scelta ricadde su Paulo Sousa un portoghese convinto di capire bene l’italiano ma facilmente raggirabile con la descrizione di un progetto riassunto velocemente in un misto tra lo scozzese e il marchigiano con delle note a margine in ligure, declamato in romanesco dal DS dopo un fiasco di rosso di Panzano. Ancora intontito il malcapitato portoghese si ritrovò su un palco in Piazza Santo Spirito a gridare “Chi non salta bianconero è” prima di essere tradotto su un pullman in direzione Moena.
Mentre il brizzolato mister cercava di condurre gli allenamenti tra pioggia, freddo e vento, nelle sale del potere gigliato si procedeva a portare avanti il progetto. Il 30/06 Cognigni diede ordine di spegnere i cellulari aziendali e procedette personalmente a cambiare le serrature degli armadietti di tutti i dipendenti in scadenza di contratto. Alle 00:01 del 01/07 tirò un sospiro di sollievo e stappò una cedrata Tassoni per festeggiare la liberazione da ingaggi ritenuti esosi: El Hamdoui , Pizarro, Aquilani, Lazzari, Vargas e 2 stagisti dell’ufficio contabilità.
A questo punto si preoccupò di non rinnovare i prestiti Richards, Diamanti, Gilardino, Rosi. Fin qui tutto procedeva al meglio.
I primi di luglio, forse a causa del caldo eccessivo, ebbe un mancamento. Chi lo soccorse lo trovò accasciato di fronte al fax dal quale penzolava una striscia di carta chimica con il seguente laconico testo : “Vogliamo Kurtic”
Ma ora veniva la parte più complessa. Vi erano 3 punti davvero complessi da affrontare:
1- Salah : la Fiorentina in un momento di debolezza del già esiliato Macià, aveva fatto allegare al contratto di prestito una scrittura privata con la quale fissava il diritto di riscatto a favore dei viola e aveva pattuito il rinnovo del prestito di un altro anno a 1mln.
2- Mario Gomez: da una parte l’ingaggio era spropositato visto oltretutto il rendimento; d’altra parte però l’investimento sostenuto anche in termini di diritti d’immagine legati al merchandising era stato notevole e quindi si sarebbe dovuto trovare una soluzione che limitasse le perdite visto che c’erano 128 container di materiale a suo nome ritenuto invendibile causa alcune prestazioni opinabili.
3- Dai conti fatti, la Fiorentina avrebbe dovuto cedere almeno un altro top player per ridurre ancora il monte ingaggi. Questo non preoccupava per la reazione della piazza ormai arrendevole ma soprattutto perché l’immagine per il merchandising ne avrebbe risentito ancora.
Approfittando ancora del maltempo che teneva impegnato l’eclettico e infreddolito Paulo Sousa in quel di Moena a circa 35 gradi meno rispetto alla media stagionale del suo luogo di origine, Cognigni procedette per gradi. In primo luogo convocò l’ufficio stampa a cui spiegò:
“Salah non ce lo possiamo permettere adesso che ritorna Rossi, per cui non rinnoviamo il prestito. Però dobbiamo fare in modo che non risulti una nostra scelta, dobbiamo fare la parte delle vittime. Per cui, noi dichiariamo a tutti di aver versato il milione utile al rinnovo del prestito, poi siamo d’accordo che Salah manifesta malumore, noi tiriamo fuori la scrittura privata che casualmente non è stata depositata in lega, facciamo la pantomima di voler acqusitare l’intero cartellino e poi diamo la colpa alla poca serietà del giocatore. E’ chiaro? “
“Chiarissimo” Rispose Bucchioni.
Per i punti 2 e 3 invece fu più complicata ma qui la genialità raggiunse livelli encomiabili. Cercando su Google, Cognigni trovò un giocatore dal nome molto simile , Mario Suarez. Un panchinaro spagnolo proveniente dall’Atletico Madrid che si dimostrò disposto a trattare. L’Atletico era in cerca di un difensore forte e quindi si finì per mettere sul piatto uno scambio Suarez – Savic. La Fiorentina si sarebbe liberata di un altro ingaggio scomodo e avrebbe risolto il problema Mario Gomez. Con l’aiuto di un illusionista e un rapido gioco di mani imparato nelle piazzole dell’autogrill della A14, Cognigni convinse il DS dell’Atletico che Savic valesse molto più di Mario Suarez e chiuse lo scambio incassando anche 9mln di euro. Poi convocò l’ufficio marketing e disse :
“Siamo di fronte ad un’opportunità irripetibile. Cambiando solo 3 lettere, siamo in grado di riutilizzare tutto il materiale di Mario Gomez , dalle magliette ai gadget. E mi racocmando, fate un lavoro di fino sull’etichetta dell’armadietto”.
Poi, approfittando di un Paulo Sousa spedito degli USA convocò immediatamente Pradé e gli disse :
“Siamo a buon punto. Ora mi serve solo uno che si chiami Savic, altrimenti che ce ne facciamo di tutto il materiale suo !?”
“Presidente di Savic non ce ne sono altri, però c’è un Milinkovic-Savic”
“Ottimo, lo chiameremo Savic. Chiedi all’ufficio stampa di iniziare a parlare di un interesse della Lazio per il giocatore, approfittiamo ora che Lotito è in ferie a Marina di Pisa. Poi prendi un aereo e vai a chiudere per questo miln, milnccc, mill.. Savic. Ah, pagalo te, poi te li ridò.”
Fatto questo non rimase che chiudere per Gomez con il Besiktas a cui fu accordata una dilazione di pagamento ad interessi vantaggiosi.”
“E poi nonno?”
“E poi te lo dico un’altra volta, ora dormi. Buonanotte e non fare brutti sogni!”
NOTA: RuttoSport è un periodico satirico, pertanto le notizie riportate sono frutto della fantasia degli autori e vanno considerate esclusivamente una lettura ricreativa. RuttoSport non è una testata giornalistica e non aspira a diventarlo. Forza Viola e sempre Juve merda!
La Redazione
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