L’ennesimo episodio che ha visto Mario Gomez nei panni del buon samaritano, ci ha convinti ad indagare più a fondo delle semplici apparenze, scoprendo cose che nessun giornale ci ha mai detto, eventi banali che se legati tra loro mettono il luce una faccia inedita del bomber tedesco.
Di cosa stiamo parlando? Certamente tutti avrete letto di quanto accaduto domenica scorsa a Moena. Il piccolo Manlio, il bimbo che si era smarrito sui monti, è stato ritrovato e salvato da Mario Gomez proprio dentro il Viola Village, allestito in occasione del ritiro della Fiorentina nella città trentina. L’attaccante ha individuato il bambino tra la folla, lo ha raccolto e riconsegnato sano e salvo ai suoi commossi e riconoscenti genitori.
Non si tratta di un caso isolato, Mario Gomez è stato infatti coinvolto in diversi avvenimenti del genere dal suo arrivo a Firenze. Quasi tutti sono stati taciuti per il grande pudore e la modestia che caratterizza il calciatore, sempre molto riservato e umile nella vita privata. Grazie ad approfondite ricerche ed alle testimonianze raccolte, siamo in grado di svelare alcuni episodi che, se collegati tra loro, ci porteranno ad una incredibile scoperta.
Il primo fatto del quale abbiamo notizia si è svolto nell’agosto 2013, pochi giorni dopo l’arrivo del tedesco a Firenze. La 96enne signora Elvira stava attraversando Viale Guidoni all’inseguimento del suo gattino Enea che, attratto dagli odori provenienti dalla Mercafir era uscito dal carrello per la spesa e si era fiondato in mezzo alle auto. Entrambi stavano per essere investiti dai veicoli che sopraggiungevano a forte velocità quando Mario Gomez comparve dal nulla riuscendo a trarli in salvo.
Il secondo evento risale settembre 2014 quando un escursionista che passeggiava sui sentieri di Monte Morello fu salvato dall’attacco di un lupo in pieno giorno. Matteo Diporto, un 45enne di Sesto Fiorentino venne infatti aggredito dalla belva nei pressi della Fonte dei Seppi. Fortuna volle che di lì passasse Mario Gomez che, vista la scena da lontano, non esitò un attimo a gettarsi sulla fiera facendola scappare a gambe levate.
Altro episodio datato marzo 2015 quando un automobilista, Ardito Repentino, non vedendo la rotatoria in Lungarno Aldo Moro, tirò dritto andando a scontrarsi contro una delle opere più amate dai fiorentini: l’uomo della pioggia di Jean Michel Folon. Per la scultura non ci fu niente da fare ma il Repentino fu estratto dall’auto proprio un attimo prima che il manico dell’ombrello in bronzo cadesse sull’abitacolo. A compiere l’eroico gesto ancora lui: Mario Gomez.
Ci siamo quindi chiesti: a cosa si deve questa vena di altruismo e l’incontenibile esigenza di compiere gesti eroici per il bene al prossimo da parte del campione tedesco? Sembra che tutto abbia avuto origine durante l’ormai celebre presentazione ai tifosi, nel luglio 2013. In preda all’euforia, alcuni tifosi muniti di puntatori laser colpirono agli occhi il calciatore provocandogli una rara mutazione cerebrale che gli tolse all’istante ogni capacità di giocare a pallone, donandogli però il potere di avvertire il pericolo prima degli altri, trasformandolo così in una sorta di supereroe. Da quel giorno Mario dedicò la sua vita ad aiutare il prossimo, lasciando il calcio sullo sfondo, un hobby da praticare con gli amici.
Purtroppo però, il nuovo SuperMario è stato da allora caratterizzato da una sfortuna cosmica, che trasmette immancabilmente alle sue ignare “vittime”. Il piccolo Manlio infatti, tornato oggi a Firenze, si è reso conto di essere completamente incapace di giocare a pallone. Lui che era il baby bomber della squadra di quartiere, adesso non è più in grado non solo di segnare, ma nemmeno di controllare decentemente una palla. La signora Elvira, dopo il salvataggio, è caduta fratturandosi tibia e perone, mentre il gattino Enea ha subito una lesione al legamento restando zoppo. Il sig. Diporto, tornato a casa dopo l’aggressione, è rimasto coinvolto nello scoppio del suo televisore lcd, riportando lesioni al cuoio capelluto che lo hanno reso completamente calvo. Infine Ardito Repentino, dal giorno dell’incidente, soffre costantemente di eiaculazione precoce ed è diventato lo zimbello di Gavinana.
La triste storia è quindi svelata, Mario Gomez, il supereroe sfortunato, non può fare a meno di compiere gesti disinteressatamente eroici, condannando però ad un futuro funesto tutti coloro che incrocia sul suo cammino. In cuor suo non trova pace, tanto da pregare ogni giorno perché il Signore gli tolga i superpoteri e gli restituisca il talento per il gol. Una croce troppo pesante da sopportare anche per un teutonico marcantonio.
NOTA: RuttoSport è un periodico satirico, pertanto le notizie riportate sono frutto della fantasia degli autori e vanno considerate esclusivamente una lettura ricreativa. RuttoSport non è una testata giornalistica e non aspira a diventarlo. Forza Viola e sempre Juve merda!
La Redazione
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