A.D. 3241
“Nonno, a scuola stiamo studiando i grandi del passato, devo fare una ricerca su Mohamed Salah. Mi racconti qualcosa di lui?”
“Certo. Il 2015 era appena iniziato e la Fiorentina aveva vissuto una prima parte di stagione poco esaltante, si trovava a metà classifica e stranamente doveva fare i conti con alcuni piccoli infortuni che nel calcio, si sa, sono all’ordine del giorno. In particolare Giuseppe Rossi e Mario Gomez, due stelle di quella squadra: il primo stava recuperando da delicato intervento di ricostruzione degli organi vitali e il secondo durante un banale intervento chirurgico si smontò e non ci fu più verso di rimontarlo “ammodo”. Oltre a questo, un altro problema si aggiunse a rendere complicato il cammino viola: Juan Guillermo Cuadrado, un colombiano considerato un vero e proprio talento in quel periodo, non si sapeva se sarebbe rimasto o meno. Era richiestissimo, il suo cartellino valeva 35 mln di Euro (Più o meno 20.000 Gnigni di oggi) e il rischio era che qualcuno bussasse alla porta per portarlo via (o che qualcuno NON bussasse alla porta per portarlo via). Ma per fortuna, alla fine di quel mese, un signore vestito di blu si presentò a nome del Chelsea, squadra di Londra, con 25.000 sterline per acquistarne il cartellino. Fortuna volle che al cambio della Valle’s Brothers, quell’importo corrispondeva a 34.999.999 euro. Li iniziò una trattativa complicata che si protrasse per oltre 10 minuti con il Chelsea che provò a chiuderla aggiungendo un Boero mentre la Fiorentina ne voleva 2; si chiuse con un Boero e il prestito di Salah.
Mohamed Salah giunse dunque tra lo scetticismo generale ma comunque orgoglioso di essere stato valutato quasi quanto un Boero e si mise a disposizione del mister. All’inizio ebbe difficoltà, com’è normale che sia, ma una volta sceso dall’aereo si sbloccò. L’8 febbraio fece il suo esordio in casa contro l’Atalanta. Giocò 25 minuti e destò subito stupore battendo subito 2 record importanti:
- Corse più lui in 25 minuti che Lacatus in tutta la stagione 1990/91
- Fu il primo egiziano che pur non riuscendo a fare nemmeno una pizza in 25 minuti ricevette l’applauso da 30.000 persone
Dalla partita successiva fu titolare inamovibile. In quella stagione, su 15 giornate rimanenti, collezionò in tutto 17 presenze (di cui 2 doppie), 37 assist (di cui 4 per se stesso), 43 reti (tutte decisive). Inoltre si rese protagonista di 2.887 passaggi (di cui 2.886 riusciti e 1 fatto a Ilicic che non lo capì), 4.323 dribbling (di cui il 27% letali).
La stagione successiva compose con Rossi e Babacar il tridente offesivo più forte del mondo. La Fiorentina fu l’unica squadra a vincere lo scudetto, la Coppa Italia e la Champions League prima che finisse l’inverno. (Record ancora imbattuto) Nonostante tutto, non riuscì a vincere il torneo di Viareggio e questo rimane tutt’oggi un tabù.
Rimase a Firenze 2 stagioni nelle quali la Fiorentina cercò di trovare un accordo economico senza riuscirvi (troppo poco tempo). Si tentò fino all’ultimo un accordo col Chelsea mettendo sul piatto anche i cartellini di Yakovenko e Ilicic ma non ci fu verso. Lui amareggiato tornò a Londra dove ammuffì in panchina per il resto dei suoi giorni.
Nel 3015, a 100 anni dal suo primo gol in maglia viola, fu eretto un monumento in suo onore che per oltre 100 anni è stato al centro di piazza Montella dove oggi c’è la sede dell’Università di Programmazione e Risparmio di Stock Atzo“.
NOTA: RuttoSport è un periodico satirico, pertanto le notizie riportate sono frutto della fantasia degli autori e vanno considerate esclusivamente una lettura ricreativa. RuttoSport non è una testata giornalistica e non aspira a diventarlo. Forza Viola e sempre Juve merda!
La Redazione
Commenta per primo