Da mesi ormai gli abitanti dei dintorni di Barberino di Mugello si erano insospettiti, drappelli di tifosi bianconeri, bardati di tutto punto, si incamminavano ogni fine settimana verso la località di Migneto, borgo da tempo abbandonato. Costante e curiosa era la presenza di uno o più neonati nei gruppetti, trasportati con ogni condizione climatica verso i ruderi. Grazie alle segnalazioni ed alle indagini compiute in collaborazione da Carabinieri ed ispettori della Curia Vescovile è stato scoperto, all’interno dell’antica chiesa da San Niccolò a Migneto, da tempo in disuso, un fonte battesimale bianconero. La pregevole opera marmorea quattrocentesca dello scultore Alibrando Malfatti detto “Il Gobbo” era stata modificata con incisioni raffiguranti stemmi juventini e totalmente dipinta in bianco e nero. Ad officiare i riti battesimali era il sedicente parroco Don Raimondo Camisi, da tempo ricercato dalle autorità sia civili che ecclesiastiche.
Don Camisi, protagonista di una nota hit del 1982 di F.R. David (video in calce all’articolo) che tratta del presunto amore gay tra il parroco ed il cantante (Don Camisi, come posso trovare il modo per farti vedere che ti amo… – Testo tradotto ndr), abbe grande notorietà in seguito al successo della canzone ed alle indiscrezioni che lo identificavano come il protagonista. Grandi furono le polemiche tanto che la Curia decise di “spretarlo” ed internarlo nell’ospedale psichiatrico “Ville Sbertoli” a Pistoia, fino alla chiusura dello stesso nel 1988. Successivamente, fuggito ed autoproclamatosi parroco di Migneto, Don Camisi rimase nel dimenticatoio fino alla clamorosa scoperta di qualche giorno fa.
Sono più di 100 i bambini battezzati al fonte bianconero di Migneto, queste le prime stime effettuate dalle forze dell’ordine. Le cerimonie si svolgevano il sabato e la domenica immergendo i neonati nell’adiacente invaso di Migneto, lago artificiale realizzato negli anni ’70 per contribuire all’approvvigionamento idrico della zona barberinese. Molti abitanti, scandalizzati e preoccupati per la proria salute, hanno protestato per le vie del capoluogo chiedendo giustizia.
“Se penso che per anni ho bevuto quell’acquaccia sudicia nella quale hanno immerso tutti quei bambini gobbi… mamma mia, mi sento svenire!” ha dichiarato la signora Elvira Bevilacqua che chiede a gran voce di analizzare le acque del lago. Ma c’è anche chi non si scoraggia e prova a trarre profitto da una situazione oggettivamente drammatica: “Abbiamo predisposto dei particolari impianti di filtraggio che andremo presto ad installare in tutte le abitazioni del circondario” ha confidato Paolo Filtragobbi, titolare di una nota azienda di depuratori.
Di seguito trovate la canzone dello scandalo.
NOTA: RuttoSport è un periodico satirico, pertanto le notizie riportate sono frutto della fantasia degli autori e vanno considerate esclusivamente una lettura ricreativa. RuttoSport non è una testata giornalistica e non aspira a diventarlo. Forza Viola e sempre Juve merda!
La Redazione
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