Oggi vogliamo parlare del nuovo acquisto della Fiorentina, un giocatore che potrebbe spostare gli equilibri e consentire alla Viola di volgere al meglio la stagione in corso: Alessandro Diamanti.
Per prima cosa chiariamo una volta per tutti la genesi del suo curioso soprannome. Alino è l’appellativo dato al calciatore dai tifosi del Prato, nato in una singolare circostanza. Si narra infatti che l’origine del nomignolo, con il quale Diamanti è ormai conosciuto in tutto il mondo, si debba alla compagna del capo della tifoseria storica, tale Wu Li Wang, che alla presentazione disse, in perfetto dialetto cinopratese: “Bada ‘alino quello” (“Guarda carino quello!” ndt). Ai tifosi piacque ed Alessandro diventò immediatamente e per tutti Alino.
Le caratteristiche tecniche di Diamanti sono quelle che necessitano ad ogni grande squadra. Alino è un giocatore in grado di tessere il gioco, ordire importanti trame seguendo un personale canovaccio, ma allo stesso tempo sa anche finissare. Gioca sul velluto, spesso riuscendo a sbrogliare la matassa ricamando sul campo. Ma Alino garantisce anche grinta e determinazione, un vero e proprio macrolottatore. Si tratta quindi di un calciatore dall’altissimo rendimento medio che raggiunge spesso e volentieri il 10 e loden in pagella.
I tifosi ed il tecnico Vincenzo Montella speravano di vederlo in campo già domenica prossima nell’ultima gara del girone d’andata, a Verona contro il Chievo. Persistono però alcuni problemi relativi al transfer proveniente dalla Cina. Il disguido è legato ad una scelta molto singolare, sulla gestione dei documenti, fatta dalla società viola.
L’apparecchio fax della sede gigliata, ereditato dalla gestione Cecchi Gori, non garantisce la regolare ricezione dei documenti e non è ritenuto inaffidabile. A tal proposito basti ricordare il famoso fax dalla Colombia che doveva salvare la Fiorentina nel 2002 e che non fu possibile ricevere per l’inceppamento della carta, oppure la comunicazione relativa al trasferimento di El Hamdaoui nel gennaio 2012, non pervenuta per il medesimo motivo e che costrinse a rimandare alla successiva sessione di mercato l’arrivo del calciatore marocchino. La spesa per l’acquisto di un nuovo apparecchio è ritenuta eccessiva da parte del presidente esecutivo Mario Cognigni che non ha approvato lo stanziamento di un extra budget nemmeno per la configurazione di una casella di posta elettronica certificata (PEC). Non resta quindi che muoversi tramite il servizio postale, ovviamente alla tariffa più economica.
Nel suo lungo viaggio verso l’Italia il transfer, inviato regolarmente dal Guangzhou, è stato bloccato alla frontiera di Hong Kong ed alla Firoentina è stato richiesto di pagare il dazio doganale per il transito verso l’Europa. Ecco quindi spiegati i motivi del ritardo, i dirigenti viola sono infatti intenti a trattare con la dogana cinese per ottenere uno sconto sulla tariffa. Difficile che la situazione si possa sbloccare in tempo per domenica facendo slittare il debutto di Diamanti alla prima giornata di ritorno.
NOTA: RuttoSport è un periodico satirico, pertanto le notizie riportate sono frutto della fantasia degli autori e vanno considerate esclusivamente una lettura ricreativa. RuttoSport non è una testata giornalistica e non aspira a diventarlo. Forza Viola e sempre Juve merda!
La Redazione
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