All’età di 20 anni fonda la sua società di intermediazione, la Intermezzo. Intanto, da responsabile del settore giovanile, diventa direttore sportivo dell’Haarlem attraverso un accordo con il sindacato dei calciatori diventa poi rappresentante all’estero dei giocatori olandesi. Nel 1992 porta Bryan Roy al Foggia, mentre nel 1993 intercorre come mediatore nella trattativa che porta Dennis Bergkamp e Wim Jonk dall’Ajax all’Inter.
Diviene poi agente FIFA e abbandona le altre attività, rimanendo solo procuratore sportivo. Fonda la società Maguire Tax & Legal di Amsterdam (ispirandosi al Maguire procuratore del film di Tom Cruise) e successivamente la Sportman, con sede a Montecarlo (ma con uffici di rappresentanza in Brasile, Paesi Bassi e Repubblica Ceca). Negli anni successivi tratta altri giocatori per il mercato italiano, come Michel Kreek al Padova, Marciano Vink al Genoa e Pavel Nedved alla Juventus.
Raggiunge la notorietà internazionale grazie ai giocatori molto famosi da lui seguiti e alle trattative milionarie in cui è coinvolto durante gli ingaggi dei giocatori stessi: molto diffuso mediaticamente è stato il passaggio di Zlatan Ibrahimović al Barcellona (dove Raiola firmò una clausola con la quale avrebbe guadagnato 1,2 milioni di euro annui, pagati dai blaugrana fino al 2014) o quello di Mario Balotelli al Manchester City. Nell’estate 2010 e nel calciomercato invernale del 2011 ha fatto da mediatore nelle trattative che hanno portato Ibrahimovic, Robinho, van Bommel, Emanuelson e Dídac Vilà al Milan, e Jonathas al Brescia, oltre al già citato Balotelli.
Nell’estate 2012, che vede un mercato praticamente fermo, è protagonista del passaggio di Zlatan Ibrahimovic dal Milan al PSG e di Paul Pogba dal Manchester United alla Juventus. Nel gennaio del 2013 cura il trasferimento di Mario Balotelli dal Manchester City al Milan.
Particolarmente a suo agio nel trattare grandi nomi e grandi cifre sopratutto con il Milan i cui tifosi sicuramente conserveranno un poster a grandezza naturale per potersi esercitare con le freccette. Colpito da rimorso per aver imbottito la rosa rossonera di talenti del calibro di Robinho, van Bommel, Emanuelson e Dídac Vilà risultati tutti determinanti nei successi milanisti delle ultime stagioni, decide di farsi perdonare.
riprende in mano il fascicolo Balotelli e ne esamina le statistiche:
7 stagioni da professionista nelle massime serie italiana e inglese nelle quali colleziona il 59% di presenze totali, il 38% da titolare e solo nel 30% delle partite giocate dalle sue squadre rimane in campo per 90 minuti. riesce comunque a realizzare 66 reti in 7 campionati con una media realizzativa di 0,41 reti a partita. Includendo anche le coppe la situazione peggiora e scende a 0,39 gol a partita. Se poi volessimo proprio essere cattivi, potremmo togliere i rigori e scenderemmo a 0.28 ma non lo troviamo giusto, visto che si impegna così tanto a procurarseli.
Nonostante queste medie orrende per una prima punta, SuperMino riesce a convincere i dirigenti del Liverpool che a 24 anni si è ancora giovani e che Balotelli rappresenta davvero un investimento; d’altronde aveva convinto prima il City che lo pagò 26mln per rivenderlo a 24 al Milan che giusto ieri lo ha rivenduto a 20. Un investimento davvero degno di nota.
Evidentemente il grande entusiasmo che si registra a Liverpool non dev’essere legato all’aspetto tecnico/realizzativo ma quello comportamentale nel quale Balotelli eccelle davvero. Ebbe da ridire con Mancini che lo fece esordire in serie A a soli 17 anni e che in preda a un sortilegio di Raiola lo rivolle a Manchester dove litigo e, tra una Ferrari distrutta e un appartamento in fiamme, trovò il tempo di venire anche alle mani con lo stesso allenatore il quale si disse anche dispiaciuto della cessione al Milan. Arrivato a San Siro non fece in tempo a simulare 12 rigori che già tutta Italia non lo poteva vedere e riuscì oltretutto a collezionare più cartellini che reti.
Ma il lavoro di SuperMino continua perché a soli 24 anni Balotelli ha ancora davanti 4 o 5 trasferimenti sicuri e redditizi, il primo dei quali potrebbe essere già a gennaio 2015 quando, alla prima simulazione in area, i gloriosi tifosi del Liverpool lo infameranno come si deve.
Chiudiamo qui questo breve articolo sul grande (e lo pensiamo davvero) Mino Raiola, con un consiglio ai supporters dei reds; offendetelo in ogni modo ma non ditegli “bu bu bu”, pare che sia gravissimo.
NOTA: RuttoSport è un periodico satirico, pertanto le notizie riportate sono frutto della fantasia degli autori e vanno considerate esclusivamente una lettura ricreativa. RuttoSport non è una testata giornalistica e non aspira a diventarlo. Forza Viola e sempre Juve merda!
La Redazione
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