Povera Firenze, come ti sei ridotta. Dal degrado cittadino alla visita di Antonio Conte.

Firenze era una volta la culla del Rinascimento, città culturalmente frizzante e stimolante per i vividi intelletti e le copiose produzioni letterarie. Come insegna la storia anche da fuori venivano qui per “sciacquare i panni in Arno” ed il Granducato era fonte di ammirazione ed ispirazione in tutto il mondo sotto tutti i punti di vista.

Oggi la nostra meravigliosa città balza agli onori delle cronache, soprattutto locali, per il dilagante degrado che ogni giorno sempre più l’attanaglia. Centinaia di venditori abusivi tappezzano il centro storico, turisti (e non) che vengono si a sciacquare i panni, ma nelle fontane, gentiluomini che pisciano allegramente nei vicoletti o sul sagrato del Duomo, mentre qualcuno viene anche filmato a defecare davanti alla stazione dove all’interno orde di “mendicanti organizzati” tartassano i viaggiatori. Negozi storici che chiudono i battenti, atti vandalici sparsi, murales discutibili realizzati da writers fanatici dei fermenti lattici, sudicio ovunque… insomma un ampio campionario di spiacevolezze in linea con le moderne tendenze delle più grandi città italiane.

Questa doverosa premessa per trattare l’argomento del giorno, una delle più aberranti forme di degrado viste negli ultimi cent’anni a Firenze. Nella giornata di ieri, 21 agosto, Antonio Conte si è recato nel centro sportivo della Fiorentina per incontrare l’allenatore viola Vincenzo Montella. Il neo CT della nazionale, che da oggi vedremo spesso circolare per le strade della nostra città, ha successivamente preso possesso del “fortino” di Coverciano, dove la nazionale ha da lunghissimo tempo la propria casa.

Un colpo terribile per Firenze e per i fiorentini, certo ormai avvezzi a (quasi) ogni genere di perversione… ma quando è troppo è troppo! Immediate sono infatti le petizioni promosse da comitati per la salvaguardia del decoro cittadino, appelli al sindaco ed al presidente della repubblica, nei quali si chiede l’immediato allontanamento del soggetto in questione dal suolo fiorentino con esiti di cui vi daremo conto quanto prima.