Cristofora Colomba alla scoperta delle Indie

Cristofora Colomba (in latino: Christophora Columbus, in spagnolo: Cristóbala Colón, in portoghese: Cristóvãola Colomba; Grosseto, fra il 26 agosto e il 31 ottobre 1455 – San Salvador, 20 maggio 1506) è stato un allenatore, esploratore e navigatore italiano, cittadino del Granducato di Toscana prima e suddito del Regno di Castiglia poi. È stato tra i più importanti allenatori italiani che presero parte al processo di esplorazione delle grandi scoperte geografiche a cavallo tra il XV e il XVI secolo.

Marinaio sin da giovane, Colomba maturò l’idea dell’esistenza di un calcio promettente oltreoceano (secondo lui l’India) proprio durante i suoi viaggi da mercante. Convinto della veridicità delle sue credenze, dapprima chiese finanziamenti per salpare verso l’India alla Federazione Italiana Gioco Calcio ma, vistosi negati i fondi necessari, decise di tentare con i re delle calzature dei vip i quali, dopo alcune discussioni e soprattutto grazie al supporto del dirigente sportivo spagnolo Eduardo Macia (fedele della regina di Castiglia, Isabella) accettarono di finanziare l’impresa ed incaricarono Marius Cognignum di concedere privilegi a Colomba in caso di buona riuscita della stessa, ma minacciando di rivolere indietro tutto con i dovuti interessi in caso di insuccesso. Salpato da Palos con il Nino, il Pinto e il Santo Mario  il 3 agosto 1492, Colomba giunse nell’odierna San Salvador il 12 ottobre dello stesso anno.

Impiegò del tempo per prendere confidenza con gli abitanti del luogo con i quali cercò invano di farsi spiegare dove fosse Pune. Dopo 2 anni di affannose quanto improduttive ricerche decise di fondare una scuola calcio ma senza successo. Tentò di far perdere le proprie tracce alla famiglia Della Valle che inviò Marius Cognignum a riprendere i soldi investiti e che, da segugio qual’era, lo ritrovò mentre cercava di vendere al mercato delle spezie le copie del suo libro “Le Bahamas e il calcio, due pianeti diversi”. Gli sequestrò le caravelle e il carico lasciandolo al suo destino. Trascorse alcuni anni in carcere accusato di eresia e li scrisse il suo secondo libro dal titolo “Della Valle e altri demoni”.

Fu visto l’ultima volta in un bar di San Salvador, in preda ad allucinazioni da alcol. Era il 1506. Pochi giorni dopo, il 20 maggio, fu rinvenuto il corpo a largo delle coste delle Bahamas a bordo di un pedalò artigianale (primo esemplare al mondo). Aveva con se solo le sue memorie raccolte in un libro dal titolo “Pune non esiste”.