Napoli (NA) – Dopo la finale di Coppa Italia a Roma, dopo Genny a’ Carogna pensavamo che il calcio potesse vivere un periodo di pausa dalle gesta facinorose degli ultras, ma questo, purtroppo, non è avvenuto.
Dopo i fatti di Roma il San Paolo di Napoli era stato squalificato per due gare, poi, senza validi motivi, la squalifica era stata ridotta ad una giornata ed è stata concessa la possibilità di far entrare i bambini (circa 10.000) e gli accompagnatori. Già questo la dice lunga sulla serietà della giustizia sportiva.
Con uno stadio frequentato solo sa bambini, in fondo, cosa c’era da temere? Nessuno aveva, però, preso in considerazione la microcriminalità organizzata, infatti, come testimoniano le immagini, i giovani ultras avevano un capo, un bambino di 10 anni che si è messo a cavalcioni delle ringhiere e ha preteso di parlare con il questore di Napoli e con il presidente della regione Campania, minacciando l’invasione di campo.
Ma cosa voleva il baby ultras? Voleva che venissero restituiti tutti i fumogeni e le bombe carta che erano state sequestrate all’ingresso dello stadio perché “non si strappano di mano i giochi ai bambini, maleducati!“, avrebbe detto in dialetto napoletano.
Ma chi era il baby ultras? Si tratta di Gennarino Mattera, detto Rino a’ Carognetta già noto alle Forze dell’Ordine per avere in mano il mercato nero delle figurine Panini.
Per fortuna tutto si è risolto nel migliore dei modi in quanto sono state distribuite, fra i piccoli ultras, diverse figurine rarissime degli Yu-Gi-Oh! appena sequestrate in un container proveniente dalla Cina.
NOTA: RuttoSport è un periodico satirico, pertanto le notizie riportate sono frutto della fantasia degli autori e vanno considerate esclusivamente una lettura ricreativa. RuttoSport non è una testata giornalistica e non aspira a diventarlo. Forza Viola e sempre Juve merda!
La Redazione
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