L’Italia si commuove davanti alla storia di Ciccio o’ Fantasma

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Napoli (NA) – Sabato è andata in onda, in mondovisione, l’incoronazione di Genny a’ Carogna. A sedere sopra le inferriate tutti gli spettatori hanno visto Genny, ma nessuno ha notato Francesco Capuano, detto Ciccio o’ Fantasma.

Nella foto qui sopra lo possiamo vedere, a braccia larghe, con un’espressione disegnata nel volto che sembra dire: “Afammoc ma nisciun che mi considera?“. Il povero Ciccio ci ha commosso, solo nella sua solitudine, quindi abbiamo deciso di di raccontarvi la sua triste storia.

Nato il 29 febbraio del 1984, un predestinato, infatti compie un anno ogni 4 anni. Una crisi esistenziale lo assale, infatti quando i sui coetanei hanno 6 anni lui sostiene di averne 1,5. Seguendo questo concetto i suoi genitori lo mandano a scuola 24 anni (6 anni per Ciccio) e trova grosse difficoltà ad inserirsi. I compagni di classe lo isolano e lo chiamano con un fastidioso nomignolo: Ciccio o’ Fantasma, tutti sanno quanto sanno essere velenosi i bambini.

Ben presto lascia la scuola, ma le sue turbe mentali aumentano. Cerca di risolvere il suo problema interpellando sconosciuti su internet. Qui sotto potete vedere una sua domanda posta su Yahoo Answers.

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Cerca di entrare in tutti i gruppi ma viene, sistematicamente, emarginato. Il nomignolo che gli era stato affibbiato in prima elementare, Ciccio o’ Fantasma, diventa il suo nickname anche nella vita di tutti i giorni. Grazie alla sua enorme qualità di passare completamente inosservato viene utilizzato dalla tifoseria napoletana per introdurre all’interno degli stadi bombe carta, palloni di maradona, fuochi di artificio ma anche babà e pastiere.

Sabato ha avuto la sua grande occasione: farsi notare dal mondo. Appena ha visto Genny a’ Carogna salire sulle inferriate dello stadio Olimpico ha deciso di cogliere l’attimo….ma nessuno lo ha visto, nessuno lo ha notato. Tutte le foto sono state per Genny. Per Ciccio niente.

Sembra che la mamma, Elvira Occasionale, guardando la partita in tv, abbia mormorato: “Ma chi è quel coso accanto a Genny a’ Carogna?“.

Ma la domanda che tutti ci porgiamo è questa: ma è giusto che un bambinone di 7 anni e mezzo (30 ufficiali) viva la sua vita all’interno di una curva?






NOTA: RuttoSport è un periodico satirico, pertanto le notizie riportate sono frutto della fantasia degli autori e vanno considerate esclusivamente una lettura ricreativa. RuttoSport non è una testata giornalistica e non aspira a diventarlo. Forza Viola e sempre Juve merda!
La Redazione

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