Riceviamo e pubblichiamo.
Buongiorno,
sono un amico di un noto arbitro italiano. Scrivo questa lettera di sfogo a voi perchè mi sembrate più seri. Il mio amico ha arbitrato una partita di calcio di serie A lunedì sera. Tutti hanno giudicato buono il suo arbitraggio, anzi ha ricevuto pure i complimenti da uno dei suoi designatori. Io, però, gli ho visto fare delle cose che se lo avessi avuto fra le mani dai ceffoni lo finivo. Il mestiere di arbitro, così lui mi racconta, è molto snervante e a volte vengono fuori delle reazioni per dei fatti subiti anni ed anni addietro. Mi spiego meglio. Ad un certo punto della partita il mio amico ha apostrofato un giocatore tedesco di una delle due squadre dicendogli: “alzati, tedesco del cazzo!”. Tutti hanno messo in evidenza questa reazione, da vero maleducato ma nessuno si è preoccupato di capire il perchè. Nel 1982, quando avevamo 7 anni, le nostre famiglie ci portarono al mare a Milano Marittima, meta frequentatissima dai tedeschi. Era anche l’anno che l’Italia vinse i Mondiali proprio contro la Germania. Fra bambini si divertivamo a giocare al pallone e il mio amico, purtroppo non era molto capace: prima lo provarono in attacco, poi a centrocampo, poi in difesa…..come ultima chance lo misero anche in porta, ma niente allora optarono per tenerlo in panchina. Era l’agosto del 1982, ancora mi ricordo, decidemmo di organizzare una sfida fra Italia e Germania e il mio amico finì in panchina con i tedeschi. A metà del secondo tempo si fece male Hans Peter, un bambinone biondo. L’allenatore si girò verso la panchina, dove c’era solo il mio amico, e gli disse: “Dai, alzati, italianen del cazzen che tu averen anke nomen di donnen!”. Il mio amico si mise a piangere e scappò via dal campo; da quel giorno, decise che avrebbe fatto l’arbitro. Quindi dovete giustificare il suo sfogo! Poi ho letto che tutti lo avete attaccato perchè a fine partita è scappato negli spogliatoi senza salutare… mi ha raccontato che sarebbe voluto rimanere ma gli è preso un attacco di diarrea improvvisa, probabilmente dovuta allo stracotto d’asino che gli aveva cucinato sua zia Elvira.
Scusate se sono stato molto criptico ma non vorrei si capisse di chi sto parlando.
Grazie per la pazienza che avete avuto nell’ascoltare lo sfogo di un amico!
NOTA: RuttoSport è un periodico satirico, pertanto le notizie riportate sono frutto della fantasia degli autori e vanno considerate esclusivamente una lettura ricreativa. RuttoSport non è una testata giornalistica e non aspira a diventarlo. Forza Viola e sempre Juve merda!
La Redazione
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